Non esiste, a mio avviso, dolce più avvolgente, appagante e dolcemente speziato dello strudel.
Dopo la versione con il gelato alla grappa , oggi vi propongo lo strudel mele e panettone: una variante semplicissima a cui ho pensato per riciclare il panettone che ha abbondato in queste Feste.
In fondo la caratteristica dei piatti a base di ripieni avvolti in impasti è proprio quella di utilizzare gli avanzi; panettone e frutta secca erano appunto i miei avanzi .
La sfoglia che “arrotola” il ripieno creando una sorte di vortice ( in tedesco significa strudel) è in questo caso la cosiddetta pasta matta, pasta tirata o pasta strudel.
Alcune varianti utilizzano la frolla o la sfoglia ma, per me, lo strudel resta quello nella sua versione con la pasta matta.
Leggera, tirata sottilissima regala quella croccantezza che va a contrastare il morbido del ripieno.
Acqua, farina ed un poco di olio – a volte viene aggiunto anche un uovo – per un impasto assolutamente facile, versatile ed elastico.
Nello strudel mele e panettone non mancano i pinoli, l’uvetta sultanina e la cannella. Ho sbriciolato il panettone, tostato in padella senza alcun grasso aggiunto e poi unito alle mele e frutta secca.
Servito tiepido, accompagnato da gelato alla vaniglia o panna montata è una merenda, dessert, sfizio che inevitabilmente fa rivivere l’atmosfera di un rifugio in montagna.
Tipico e bandiera della pasticceria del Trentino-Alto Adige, sembra sia in realtà una variante del dolce turco baklava, in uso nell’Impero ottomano al tempo di Solimano il Magnifico.
Lo strudel si differenzia dalla baklava per la presenza delle mele ed è oggi protetto da un disciplinare che ne stabilisce gli ingredienti.
Nonostante ciò esistono infinite varianti sia per la natura dell’impasto che per gli ingredienti del ripieno.
Secondo la cultura popolare la giusta consistenza della sfoglia sarebbe quella che consente di leggervi in trasparenza una lettera d’amore.
Valuta questa ricetta
1 Visitatori Hanno valutato questa ricetta
Valutazione media
Ancora nessun commento.