Dopo la colomba e la pizza ricresciuta di Pasqua ho provato anche la treccia dolce di Pasqua e, sarà che ha lievitato quasi 48 ore e, che fra il primo e secondo giorno ho trasferito l’impasto da Roma al mare, ma non mi sono neanche accorta di averla fatta se non, quando estraendola dal forno una volta cotta, ho trovato non una treccia ma un treccione. Non bella, di più, bellissima, soffice, con la crosta colorita (fin troppo) e croccante ed un interno sofficissimo. Di solito è a forma circolare ma, per problemi tecnici organizzativi miei in spazi ridotti della casa al mare, ho preferito la forma lunga.
L’impasto della treccia dolce di Pasqua è estremamente semplice e molto naturale – l’ho aromatizzato solo con della scorza di limone grattata e poca cannella- e il mangiarla la mattina a colazione è la sua morte. Se sei però amante di un sapore più deciso nulla ti vieta di aggiungere dell’uvetta o dei canditi, l’importante che rispetti i tempi di lievitazione lunghi per avere la sofficità dell’impasto; devi quasi scordartela …non succede nulla.
E …a questo punto …..
Complimenti per questa treccia, comincio ad amare I lievitati, danno soddifazione e sono spesso un successo, morbidi e fragranti. Purtroppo devo tener conto del caldo qui e dell’aria condizionata, per cui evito quelli a lunghissime lievitazioni.
Ancora auguroni e goditi il mare!
più che altro a te lieviteranno prima.
Adoro questo mare ;). Un bacio