Polpette di baccalà alla portoghese o bolinho de bacalhau sono un prelibato, ma semplice, piatto tipico portoghese.
Semplici negli ingredienti, semplici nell’esecuzione, semplici da mangiare. Una tira l’altra.
Adattissime come antipasto, stuzzichino di accompagnamento all’aperitivo, si trasformano in un gustoso secondo piatto se accompagnate da un contorno.
Era tanto che volevo fare le polpette di baccalà alla portoghese, esistono infiniti tipi di polpette di baccalà, ma queste mi ispiravano di più.
Ricevuto in omaggio un bel filetto di baccalà ammollato 😉 non ho resistito dal farle. Ero curiosa di provarne il sapore, la consistenza ed i profumi e …nessuna delusione.
Poi mi sono chiesta come nascessero e…
La ricetta originaria è portoghese, dove sembra che sin dal XVI secolo fosse diventata buona usanza pescare il merluzzo bianco nelle acque del Nord Atlantico e conservarlo sotto sale per renderlo disponibile il più possibile.
Adatto a sfamare i marinai nel loro viaggi, economico e semplice da cucinare il baccalà è diventato presto un ingrediente diffusissimo utilizzato in mille varianti.

In commercio, oggi, si trova sia il baccalà incrostato che già dissalato dal venditore. Confesso che, certa di chi lo vende, lo compro già dissalato per alleggerirmi il peso della preparazione.
Andrebbe lasciato sotto acqua corrente, se possibile, per diverse ore o in un contenitore non aggredibile dal sale, per 12, 24 o 48 ore a seconda delle fonti. Durante l’ammollo l’acqua deve essere cambiata almeno ogni 2 ore nelle prime 6 di bagno, ogni 4 nelle successive 12 e ogni 8 fino alla fine. Insomma per me, i miei ritmi e i miei tempi difficilmente realizzabile per quanto amo mangiare il baccalà. La durata dell’ammollo varia a seconda delle fonti perché varia il tipo di salatura e comunque il tempo mediamente corretto è di 48 ore.
Le polpette di baccalà alla portoghese nella versione originale vanno fritte in abbondante olio di arachidi bollente. Non avevo voglia di friggere e le ho cotte in forno …un boccone magico, morbido ed intenso, di quelli che uno non basta mai.
INGREDIENTI
- 400 g baccalà ammollato
- 400 g patate pesate a crudo
- 1 tuorlo
- q.b. cipolla
- prezzemolo
- pepe nero macinato di fresco
- pangrattato
PROCEDIMENTO
- Lessate il baccalà in acqua bollente per 10-15 minuti a fiamma bassa dalla ripresa del bollore. Lasciatelo raffreddare nella sua acqua per evitare che si asciughi troppo. Usate l'acqua di cottura del pesce per lessare le patate. Per fare prima ho riportato l'acqua a bollore e tuffato le patate già spellate e divise in due. Schiacciate le patate quando sono ancora calde e tenete da parte.
- Sminuzzate il baccalà con una forchetta; non frullatelo, si devono sentire i pezzi in bocca, ed unitelo alla purea di patate. Mescolate il tutto insieme alla cipolla tritata, le foglie di prezzemolo tritate, il pepe grattato ed il tuorlo d'uovo. Correggete eventualmente di sale. Il composto alla fine risulta asciutto, ma morbido e non sarà difficile, con le mani appena umide, formare le polpette.
- Passate le polpette nel pan grattato e se decidete di friggerle tuffatene poche alla volta in abbondante olio di semi di arachidi portato a 170°.Trasferitele su carta assorbente prima di servirle ancora calde.
- Le ho cotte nel forno a 200° per una ventina di minuti. Buo-nis-si-me!! 😉
Merluzzo baccalà o stoccafisso? La parola baccalà deriva proprio dal portoghese (bacalao). In tutta Italia si chiama baccalà il merluzzo conservato per salagione, stoccafisso il merluzzo conservato per essicamento; solo in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino lo stoccafisso è detto baccalà. Da Grande Enciclopedia Illustrata della Gastronomia – Mondadori