Lingua di suocera nella versione di Luca Montersino…impossibile resistere dal provarla una volta incontrata su pinterest.
Originaria piemontese della provincia di Alessandria, pare la ricetta risalga addirittura all’epoca del ‘700.
Anticamente la lievitazione avveniva in 3 tempi e sempre con ingredienti base e poveri: farina 00, malto, sale, lievito madre, olio e strutto.
Impastato a macchina e stirato a mano sino ad ottenere una sfoglia sottilissima.
La versione che vi propongo è di Luca Montersino che mantiene l’uso dello strutto – ho però sostituito con olio extravergine di oliva – ed il lievito di birra.
Se pensate di sostituire anche voi lo strutto con l’olio extravergine di oliva, consideratene lo stesso peso.
La fragranza e friabilità non ne risentono affatto.

E…non le ho tirate a mano, ma con la sfogliatrice ;-), ho impastato con la planetaria, ma potete tranquillamente impastare a mano, l’impasto è davvero molto semplice e poco impegnativo.
Una via di mezzo fra pane e grissini. Avete idea?…Quella pizza scrocchiarella che da tanta soddisfazione sgranocchiare? Si? Bene.
Dannatamente buona, croccante, fragrante per giorni e giorni. La lingua di suocera è ideale per l’aperitivo o al posto del pane a tavola; perfetta da sgranocchiare come spezza fame in qualsiasi ora della giornata. E di nessuna difficoltà. Una tira l’altra.
Impasto semplicissimo, 50% di idratazione, rapido da ottenere. Richiede una lunga lievitazione in frigorifero, 18 ore, di conseguenza l’impiego di una farina di forza ( W240).
Io ho usato la farina tipo 1 Molino Petrucci di cui non conosco la forza – 14 g di proteine – ma la resa assolutamente sì e le 18 e più ore di lievitazione so che le tollera ampiamente.
Pronti ad impastare? La lista degli ingredienti è semplice e scontata
COSA SERVE
- teglia regolare
INGREDIENTI
- 200 g farina W240
- 100 g acqua
- 20 g strutto io olio extravergine di oliva
- 10 g lievito di birra
- 5 g sale
PROCEDIMENTO
- Stemperate nella planetaria o in una ciotola il lievito nell'acqua ed unite la farina. Impastate sino a quando prende corda risultando liscio e compatto. Trasferite l'impasto sulla spianatoia se lavorate a mano, salate e terminate con lo strutto o l'olio extravergine di oliva versato a filo. Continuate ad impastare sino a quando tutto il grasso sarà assorbito dall'impasto.
- Lasciate riposare il composto per una ventina di minuti coperto con un panno quindi trasferitelo in una ciotola, coprite con la pellicola trasparente e mettete in frigorifero per 18 ore. Trascorso il tempo, tirate fuori dal frigo la ciotola e lasciate lievitare sino al raddoppio.
- Suddividete l'impasto in 4 parti – per le dosi che ho usato io – e sfogliate sino ad avere strisce piuttosto sottili. Sono arrivata a 7 su 9 scatti dello spessore della mia sfogliatrice, ma basta anche 6. Infornate in modalità ventilata a 230° e cuocete per 5 o 6 minuti o sino a quando risultano belle dorate. Lasciatele raffreddare e a me si sono conservate perfette per 4 giorni.